Più che una tradizione, è un vizio. Diversamente non saprei spiegarmi perché, nonostante le aspettative prossime allo zero, ogni anno mi precipiti in sala a vedere l'ennesimo film di Woddy Allen. L'anno scorso sono certo di aver visto
Café Society, eppure non riesco a ricordarne un solo fotogramma. Di
Magic in the Moonlight, uscito nel 2014, conservo giusto qualche immagine di Emma Stone e Colin Firth che passeggiano al sole. Ricordo un po' più nitidamente
Midnight in Paris, ma soltanto perché la stucchevole ricostruzione della Parigi anni Venti mi aveva irritato a dismisura. Ciononostante, è raro che mi perda l'appuntamento annuale con l'ormai piuccheottantenne regista newyorchese, e così anche quest'anno, per effetto dello stesso impulso pavloviano che attrae masse di spettatori verso l'immancabile cinepanettone, l'incantesimo si è ripetuto.
Quest'anno se non altro mi ha fatto piacere ritornare tra le ruote panoramiche e gli ottovolanti in cui trascorse l'infanzia Alvy Singer, il protagonista e alter ego di Allen nel memorabile
Io & Annie, ad oggi il mio film preferito del regista. Siamo a Coney Island, quartiere residenziale a sud di Brooklyn famoso per i suoi parchi di divertimenti e i suoi stabilimenti balneari, dove Ginny (Kate Winslet), attrice teatrale fallita incline alle fantasticherie e ora cameriera in un chiassoso bar del luna park, convive con il suo secondo marito ex alcolista Humpty (Jim Belushi, fratello del più celebre John) e il figlio piccolo avuto dal primo matrimonio. I tre condividono un pittoresco appartamento un tempo adibito a saloon (o qualcosa del genere) reso pressoché inabitabile dall'onnipresente colonna sonora dei fucili ad aria compressa del vicino tiro a segno. Tra una sfuriata dell'iracondo marito e un attacco di piromania del figlioletto, la vita di Ginny è un perpetuo oscillare tra la delusione del presente e il ricordo mitizzato della sua fugace carriera nel mondo del teatro.
Scombussola il fragile equilibrio l'arrivo imprevisto di Carolina (Juno Temple), figlia ripudiata di Humpty in fuga dal marito, un pericoloso boss mafioso che ha giurato di ucciderla. Volano scintille, riaffiorano vecchi rancori, ma alla fine l'istinto paterno prevale e Humpty acconsente ad offrire protezione a Carolina, certo che a nessuno verrà in mente di cercarla dove non è la benvenuta. Un po' meno felice di questa sistemazione è Ginny, preoccupata per l'incolumità del figlio e sempre più incapace di contenere la frustrazione, finché l'incontro con Mickey (Justin Timberlake), un aitante bagnino aspirante drammaturgo, non riaccende in lei il fuoco del desiderio e insieme ad esso la speranza di dare una svolta alla sua vita castigata. Il destino però ha in serbo altri piani e non resiste alla tentazione di organizzare un incontro fra Mickey e Carolina, la quale ha dalla sua il fascino della donna giovane ma vissuta, una tentazione irresistibile per uno scrittore in erba inchiodato a un trespolo da bagnino. Nel frattempo, due scagnozzi si mettono in viaggio verso Coney Island...